È online il documentario "Contex-ere" dedidcato alla ricerca di Alessandro Carboni

ALESSANDRO CARBONI: TESTO E CONTESTO

di Fabio Acca

Alessandro Carboni è un artista visivo, performer, coreografo e ricercatore la cui produzione artistica e concettuale ruota intorno alla complessa rete di corrispondenze e permutazioni che intercorrono tra lo spazio e i suoi elementi costitutivi (persone, luoghi, relazioni, significati) a partire dal concetto di cartografia intesa - secondo la sua stessa definizione - come “rappresentazione ridotta della superficie terrestre e dei fenomeni che su di essa si osservano e si svolgono”.

La sua ricerca Context lo impegna dal 2019 in un approfondimento sulla nozione di “contesto” (dal latino con-tèxere = tessere insieme, intrecciare) come “l'insieme delle circostanze che definiscono un evento: una riflessione sulla relazione tra gli elementi che lo costituiscono e le stesse condizioni che lo hanno generato”. Si sostanzia intorno all’idea di tessitura e di telaio come modello di complessità e sulle relazioni con le arti visive, i processi cartografici e lo spazio scenico. Il punto di partenza diviene per Carboni la figura geometrica del triangolo, inteso da un lato come forma originaria in cui la verticalità e l’orizzontalità si incontrano in una diagonale, rappresentando visivamente il concetto di proiezione. Parimenti, proprio secondo i principi proiettivi cartografici, costituisce l’unità primaria di suddivisione dello spazio. Queste unità triangolari, nel progetto, formano una rete che diventa un modello narrativo, estetico e performativo, che invita alla contemplazione della serialità, del ritmo, dell'incompletezza. I triangoli configurano mondi astratti intessuti di scelte e possibilità, in un'approssimazione geometrica e discreta dello spazio, come una "maglia" mobile interconnessa in cui infinite relazioni e differenze tra gli elementi creano continue ramificazioni.

Ma è nella radice della cultura sarda, nelle strutture presenti nella produzione tessile isolana - in particolare il disegno tradizionale che caratterizza la produzione dei tappeti nel paese di Nule, denominato “a fiamma” e rassomigliante appunto una fiamma dall’andamento triangolare o romboidale - che Carboni mette definitivamente a fuoco l’idea di una matrice ricorsiva, in una sorta di pratica visiva/performativa basata sulla installazione e manipolazione di forme geometriche triangolari modulari. Ed è nell’ambito di questa fascinazione originaria, o interesse analitico, che Àmina intercetta la ricerca dell’artista, inserendosi nella sua curva di lavoro con alcune azioni di accompagnamento secondo la tripartizione del progetto: una prima raccolta, in Sardegna, di materiali visivi, anche attraverso interviste alle artigiane e tessitrici di Nule, Morgongiori, Mogoro e Samugheo, contestualmente allo studio negli archivi di musei e centri di ricerca che documentano le tradizionali strutture geometriche e modulari della produzione tessile sarda; una residenza a New York, nel corso della quale approfondire le possibili connessioni sia tra i motivi geometrici della tradizione sarda e l’arte minimalista americana, sia tra le gestualità e le strutture modulari elaborate nella produzione tessile isolana, i “diagrams” di Sol LeWitt e, più in generale, la Textile Art; infine, una restituzione in Sardegna in rapporto diretto con un ambiente “naturale” e organico in eterno movimento, a verifica del materiale prodotto.

Oggetto di Contèx-ere è stata soprattutto la verifica di tali materiali, finalizzati alla produzione di un’opera insieme visiva, installativa e performativa, qui in relazione con un ambiente “naturale” e organico in eterno movimento. La superficie specchiante della laguna di Marceddì, la lingua di terra scistosa nei pressi di Babàri, il mare e le rocce levigate dal vento di Capo Pecora e ancora il profilo aspro di Monte Maiori, hanno fornito all’artista il contesto (dal latino con-tèxere = tessere insieme, intrecciare) tramite il quale ridefinire di volta in volta il principio in atto. Un'azione costante di negoziazione percettiva, tra immobilità e cambiamento, alla ricerca di una - potenzialmente infinita - possibilità di ricombinazione degli elementi in gioco, che rivela l'affascinante, straniante instabilità del reale.

https://www.aminaproject.org/carboni-contextere

Valeria orani