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Action #1 / Step #1 - Production Sardegna - New York - Sardegna a- curator Fabio Acca

Alessandro Carboni

Contèx-ere in the frame of AmIna



Alessandro Carboni è un artista visivo, performer e ricercatore la cui produzione artistica e concettuale ruota intorno alla complessa rete di corrispondenze e permutazioni che intercorrono tra lo spazio e i suoi elementi costitutivi (persone, luoghi, relazioni, significati) a partire dal concetto di cartografia intesa come “rappresentazione ridotta della superficie terrestre e dei fenomeni che su di essa si osservano e si svolgono”. In questo senso, nei suoi progetti performativi e installativi l’artista utilizza lo spazio scenico come un vero e proprio piano di proiezione da cui far emergere di volta in volta riflessioni e criticità legate al mondo contemporaneo. Di ritorno in Sardegna a seguito di un lungo percorso di ricerca e produzione artistica “sul campo” tra l’Europa e Hong Kong incentrato sullo studio delle relazioni tra spazio urbano e gesto performativo - e sfociato nella creazione del metodo di “mappatura corporale urbana” EM Tools - l’artista ha maturato l’esigenza di recuperare stilemi e archetipi originari che potessero trasporre le sue ricerche sul piano simbolico. Nasce così nel 2018 The Angular Distance Of A Celestial Body in cui l’azione performativa sostituisce il corpo al segno grafico della mappa e si manifesta attraverso una struttura geometrica modulare composta da fili di cotone manipolati dalle gestualità rituali di due performer. Dal lavoro scaturisce spontaneamente un’evocazione dell’ordito dei tappeti sardi e una conseguente riflessione sulle possibili declinazioni del concetto di “tessuto” (urbano, culturale, sociale…) e sul “corpo fabbricante” inteso come veicolo di energie variabili e discontinue in grado di destrutturare e ristrutturare la percezione esistenziale del sé, del sociale, del cosmo, parafrasando il grande tessitore Luciano Ghersi. La ricerca dell’artista Alessandro Carboni, inserita all’intero di un progetto più ampio dal titolo Context, si propone di sviluppare all’interno di Amìna parte da questi presupposti e si pone l’obbiettivo di attivare una riflessione sull’idea tessitura e di telaio in quanto modello della mente cosmica e sulle sue relazioni con le arti visive, i processi cartografici e lo spazio scenico. L’artista intende studiare e mettere in relazione i patterns e le strutture modulari elaborate nella produzione tessile sarda, ad esempio il disegno tradizionale sviluppato nel paese di Nule in Sardegna, denominato fiamma di Nule - dato dall’andamento romboidale del disegno, rassomigliante appunto ad una fiamma - con i volumi geometrici e le unità elementari primarie del minimalismo americano. A partire da questa relazione, l’artista intende esplorare e sviluppare una pratica visiva/performativa basata sulla manipolazione di fili di lana e forme geometriche triangolari modulari al fine di sperimentare un’azione in bilico tra tessitura, arti visive/performance e cartografia: il tappeto, inteso come una mappa e realizzato sulla scena diventa un piano cartografico di proiezione, in cui la trama e l’ordito sono le coordinate spaziali, latitudine e longitudine, su cui si posiziona il performer. La finalità del percorso di ricerca è quella di produrre materiali atti a costruire un’opera prismatica che, a partire dall’idea di contesto (p.p. del latino con-tèxere = tessere insieme, intrecciare) come insieme delle circostanze che definiscono un evento, indaghi il concetto di azione spaziale in quanto continua ridefinizione di un contesto da parte degli agenti che ne fanno parte e costante negoziato tra immobilità e cambiamento, tra istante e permanenza. Il progetto non vuole rappresentare la realtà, ma indagare le possibilità di combinazione e ricombinazione dei suoi elementi, mantenendo viva la componente di incertezza insita nella realtà stessa.


Alessandro-Carboni (Photo-Mattia Pasini)

Alessandro-Carboni (Photo-Mattia Pasini)

Alessandro Carboni è un artista visivo, performer e ricercatore la cui pratica è situata nel campo delle arti performative. Dopo diversi anni di formazione nel campo delle arti visive, dei creative medie e performing arts, ha sviluppato una ricerca artistica interdisciplinare focalizzata sulla produzione di progetti performativi e visivi che coinvolgono professionisti di diverse discipline. I suoi progetti sono supportati da Formati Sensibili, una casa di produzione indipendente per il sostegno e la distribuzione di progetti artistici, di formazione e di ricerca per adulti e bambini, nell’ambito delle arti visive e performative. Oltre alla sua produzione e ricerca artistica, Alessandro ha creato EM Tools - for urban mapping and performance art practice un sistema coreografico che utilizza il corpo come dispositivo per mappare con il corpo ciò che accade nello spazio urbano nelle sue estensioni geometriche e temporali.